Università di Pavia
a cura di Raffaella Colombo, Federico Francucci, Matteo Quinto
tutti i libri di Federico Francucci Matteo Quinto Raffaella Colombo
Raffaella Colombo ha studiato all’Università di Pavia ed è stata alunna del Collegio Ghislieri nel quinquennio 2012-2017. Dopo una triennale in Lettere Classiche, si è laureata in Filologia Moderna con una tesi sulla poesia latina di Giovanni Pascoli. I suoi filoni di ricerca comprendono la poesia didascalica latina, l’esegesi dei testi letterari latini, la ricezione di autori classici nella modernità e la poesia neolatina, ambito in cui dal gennaio 2018 svolge il dottorato di ricerca presso il King’s College di Londra. Federico Francucci è ricercatore in Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Pavia. Si occupa prevalentemente di letteratura di area sperimentale, di poesia del secondo Novecento e di narrativa postmoderna italiana e statunitense. Ha pubblicato La carne degli spettri. Tredici interventi sulla letteratura contemporanea (OMP 2009), Il mio corpo estraneo. Carni e immagini in Valerio Magrelli, e saggi e studi su Giorgio Manganelli, Antonio Porta, Giovanni Giudici, Mario Pomilio, Toti Scialoja, Daniele Del Giudice, Gabriele Frasca, Don De Lillo. Matteo Quinto si è formato all’Università di Pavia e al Collegio Ghislieri, di cui è stato alunno dal 2012 al 2017. Ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne (curriculum Filologico-Letterario), per poi frequentare la magistrale in Filologia Moderna, con indirizzo in Discipline dello Spettacolo. I suoi interessi di ricerca spaziano tra cinema e letteratura: si è occupato della produzione di Hayao Miyazaki, del realismo in Luchino Visconti e dei nuovi realismi dopo l’epoca postmoderna nel cinema e nella letteratura, ambito della tesi magistrale.
Collana: Miscellanee scientifiche
Area Tematica: Scienze dell'antichità, filologico letterarie e storico artistiche
ISBN: 978-88-6952-079-2
Anno: 2018
Pagine: 132
Formato: 17 x 24
Prezzo: 14,00 €
- Opera valutata e approvata dal Comitato scientifico-editoriale -
ISBN: 978-88-6952-080-8
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Le giornate di studio su Erich Auerbach nascono dall’intenzione di celebrare il settantesimo anniversario della pubblicazione di Mimesis (1946, Berna, Francke). Gli atti raccolgono otto contributi che affrontano ciascuno da prospettive diverse un tema particolare, nel tentativo di fornire nuovi spunti di studio attorno a una delle maggiori figure del panorama critico-letterario novecentesco. L’intervento introduttivo di Maria Luisa Meneghetti affronta alcune problematiche sulla lingua letteraria medievale e dantesca prendendo spunto dal saggio auerbachiano Lingua letteraria e pubblico. Il contributo di Mario Domenichelli propone poi una riflessione sui metodi impiegati da Auerbach e da Benjamin in relazione alla ricerca etimologica come strumento di conoscenza. La questione della figuralità e la concezione auerbachiana del tempo vengono approfonditi da Pietro Cataldi, mentre Federico Bertoni si interroga sull’eredità del metodo di Auerbach. Le due relazioni che seguono si soffermano sull’interesse di Auerbach per la letteratura francese: Lorenzo Renzi si concentra sulla linea da Montaigne a Proust, autori che privilegiano uno sguardo attento all’umano; Daniele Giglioli propone invece un’indagine sulla poesia di Baudelaire come luogo di attuazione di un ‘realismo estremo’. Infine si esplorano nuove prospettive di ricerca, con suggestioni dalla critica e dalla letteratura post-moderna: Riccardo Castellana cerca di estendere la teoria del figurale attraverso Frye e Federico Francucci legge Auerbach attraverso l’opera di Pynchon.
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