Il 1968 è stato un anno di svolta, di novità, di ribellione in tutto il mondo. Comunque lo si voglia giudicare, uno spartiacque tra due epoche e un crinale tra due mondi. La fine di un'epoca (ciclo economico e modernizzazione sociale e culturale) e l'inizio di una fase nuova (quadri mentali, irruzione di nuove culture e nuovi consumi, gerarchie familiari e sociali, rapporti generazionali) rappresentano sicuramente l'aspetto storicamente più rilevante, laddove vicenda globale, nazionale e locale interagiscono tra loro nel definire natura, caratteri ed esiti del processo. Scegliendo di non isolare il '68, evitando ogni feticismo per la data in sé, ma volendo, appunto, collocarla nel più ampio contesto delle premesse e di alcuni suoi esiti, si è individuato nelle carte e nei manifesti conservati da Lanfranco Bolis, leader di primo piano del movimento pavese, una stimolante chiave di lettura, capace di accompagnare il visitatore in un percorso nel quale biografia personale, dinamica nazionale e internazionale, storia e storie locali suggeriscono una rappresentazione degli eventi deliberatamente condotta sul filo di un dinamico e tensivo rapporto tra storia e memoria.